In un libro molto interessante Purpose + Profit di George Serafeim, (che trovi all’interno del nostro magazine), l’autore, docente dell’Università di Harvard, in quindici anni ha raccolto una serie di testimonianze per dimostrare come avere un Purpose in azienda porti reali vantaggi economici e finanziari. Racconta che solitamente quando è in aula pone una domanda ai suoi studenti: “perché un imprenditore fa l’imprenditore?” Molti rispondono: “per denaro”. Dopo pone un’altra domanda: “qualcuno di voi intende fare l’imprenditore? E perchè?” Gli studenti rispondono: “perchè vogliamo cambiare il mondo”. E lui prosegue: “ecco allora vedete che chi fa impresa non è mai guidato dal profitto, ma da una visione”.
Anche la nostra CEO & founder Giovanna Carucci ha spesso l’opportunità di confrontarsi con studenti e ha posto la stessa domanda e la risposta è stata sempre uguale, iniziano a parlare dei loro sogni e dei loro progetti. Questo aspetto è molto interessante perché dimostra che l’imprenditore è sempre guidato da una visione del fare impresa. E’ quindi importare ritornare alla propria passione.
Il Purpose, il why che guida un’azienda, è un aspetto infatti chiave che occorre tenere sempre presente. I nostri Business Mastermind, i retreat esperienziali dedicati agli imprenditori, permettono ai partecipanti di fermarsi e ragionare su se stessi e la propria azienda (scopri di più). Si parte proprio dalla passione, perchè quando si hanno momenti bui, nei quali non ci si sente di essere capace, ovvero momenti di bassa, che fisiologicamente ogni imprenditore incontra nella propria vita, diventa importante agganciarsi alla propria visione.
Rievocando la passione si riesce a sostenere la fatica e le complessità che ogni giorno bisogna gestire. Il primo vantaggio nell’estrapolare la visione della propria azienda è proprio la tenuta psicologica ed emotiva. Per un imprenditore o un CEO diventa quindi chiave definire la propria visione per garantire il successo dell’azienda. Ascolta le due puntate del podcast in cui ne parlo: “God save the leader” e “Supereroe? No semplicemente imprenditore”.
Oggi gli investitori iniziano a prestare attenzione a chi fonda un’azienda che ha un Purpose o ha semplicemente una buona idea di business. Altro importante aspetto per definire la visione imprenditoriale è avere chiara la propria stella polare e non perdere la direzione, perché se si tratta di una buona idea, è molto probabile che arrivi sul mercato un competitor che potrebbe fagocitarvi.
È lo stesso concetto di quando si va per mare. Quando sei sulla barca hai dei punti di riferimento, segui la stella polare che delinea la rotta. Lo stesso vale per le aziende, altrimenti il rischio è di procedere per tentativi anno dopo anno, cercando soluzioni immediate senza aver chiaro il posizionamento.
Bisogna porsi delle domande. Qual è il tuo Purpose? Qual è il suo significato? Qual è il contributo unico che si vuole portare nel mondo? Questo determina poi la conformazione dell’azienda, il perché c’è un certo modo di fare piuttosto che un altro.
Simon Sinek, autore americano, qualche anno fa divenne molto famoso perché iniziò a parlare per la prima volta del why che guida un’azienda. Ha iniziato a dire: “guarda che tu azienda non esisti e non vinci per quello che fai, ma perché lo fai”. Oggi le varie teorie di business pongono particolare attenzione a questo tema, il perché non è solo riferito al consumatore, ma è a un livello superiore. Sono la strategia dell’azienda, la passione, la visione imprenditoriale che diventano il punto fermo di tutta l’organizzazione.
Abbiamo osservato inoltre che spesso nelle aziende si è guidati da un’opinione personale, il Purpose invece ha l’obiettivo di definire il perimetro di pensiero per avere una rotta precisa che permette a tutti i membri dell’azienda di perseguire un unico obiettivo comune.
Spesso l’imprenditore italiano è innamorato del proprio prodotto, che va benissimo, ma parlare solo di prodotto è l’opposto di quello che dicevamo prima. Secondo Simon Sinek i clienti non ti scelgono per quello che fai, ma perché lo fai. Diventa quindi importante riuscire a raccontare la propria azienda, la sua unicità e i suoi valori.
Partendo dal racconto in cosa crede l’azienda, a questo si collega il consumatore. Perché gli esseri umani hanno bisogno di credere in qualcosa, di significati, di pensare che si crede nelle stesse cose.
Tornare a parlare di Purpose, di passione, ricordarsi qual è il senso del fare impresa, è quindi estremamente importante sia per chi già fa impresa da tanti anni o per chi magari è alla seconda o terza generazione dell’azienda. Ma è anche importante ricordarlo a chi sta iniziando a fare impresa, perché ogni tanto la narrativa per loro porta più alla parte del profitto che alla parte di Purpose.