OBIETTIVI E SUCCESSO (participio del verbo succedere)

17 01 2022 | Blog, Fare impresa

E’ l’inizio del nuovo anno e come tanti altri, molto probabilmente, ti stai trovando a stabilire gli obiettivi aziendali, momento molto delicato che ogni imprenditore vorrebbe diventasse un momento di carica in azienda e che invece spesso diventa una palla al piede.
Ecco perché abbiamo deciso di approfondire questo argomento così delicato.

Innanzitutto per creare degli obiettivi è necessario sapere dove vuoi portare la tua azienda, quale strada vuoi percorrere. Questo nel business consapevole si chiama la tua Vision Imprenditoriale e definisce la direzione strategica della tua azienda.


Se non hai mai sentito la puntata del Podcast degli imprenditori che affronta questi temi ti consiglio di ascoltarla: “Dove diavolo vuoi portare la tua azienda”.


Gli obiettivi di breve termine infatti sono innanzitutto dei passi lungo il percorso che hai deciso di intraprendere con la tua azienda. Sono parte di un percorso altrimenti rischi che siano punti sconnessi che non portano reale progressione e sviluppo.
La definizione degli obiettivi è quindi importante non solo per i risultati economici ma anche per la creazione e valorizzazione del rapporto del team e la sua conseguente performance. Perché fare impresa non è una corsa in solitaria e non conta solo raggiungere i risultati prefissati ma anche che ci sia energia e autentica partecipazione in azienda. Che si senta appunto che si è all’interno di un cammino, perché questo trasferisce significato e alimenta la fiducia e l’impegno delle persone.


Se non lo hai ancora fatto ascolta la puntata del Podcast degli imprenditori “Fare impresa è un gioco infinito”.

Quando hai definito gli obiettivi, un altro punto essenziale è quello di mettere le persone nelle giuste condizioni di lavoro e non, come si faceva nel vecchio mondo, come se stessero affrontando una mission impossible.
Una falsa credenza che deriva dal passato è che la crescita sia fuori dalla zona di confort, invece con le moderne teorie si è dimostrato che si trova proprio sul confine, non fuori; se rischierebbe di essere la mission impossible di cui parlavamo.
Tieni in considerazione che l’uomo è più emozionale che razionale, quindi l’istinto che lo guida principalmente è quello della sopravvivenza che lo porta a rispondere in modo muscolare se messo in situazioni di forte stress. Questo porta ad ottenere risultati nel breve termine. Ma nel medio-lungo termine?
Le persone rischiano di sconnettersi dagli obiettivi di lungo raggio a vantaggio di quelli a breve termine, portandoli a termine “storti o morti” grazie al cortisolo e all’adrenalina che si sviluppano nei momenti di forte pressione che molto probabilmente portano a ottenere un risultato nel breve termine, nello scatto, ma non funziona per la lunga marcia che è il fare impresa.
Quindi il primo errore dal quale ti metto in guardia è proprio questo: non lanciare missioni impossibili, buttando le persone a mare per vedere se sopravvivono.
Così stai mettendo un freno alla capacità dell’azienda di prosperare come un ecosistema, perché ciascuno crede di avere una missione personale da portare a termine, ciascuno correndo per la propria strada, per raggiungere il proprio obiettivo personale a discapito della collaborazione e della visione di insieme.
Un altro errore molto frequente è quello di pensare che questi obiettivi ti permettano di valutare le persone del tuo team: se raggiungi gli obiettivi sei giusto altrimenti, nada, sei sbagliato.
In questo modo stai mettendo una spada di Damocle sulla loro testa e questo non aiuta assolutamente la performance.


Ultimamente si sente parlare molto di grandi dimissioni (leggi l’articolo di Startup Business del 16 Dicembre “Dimissioni volontarie in azienda”), che spesso sono legate al non riconoscimento dello sforzo e della fatica che la persona fa nel perseguire l’obiettivo anche se non lo raggiunge, perchè non viene apprezzato e riconosciuto il miglioramento rispetto alla condizione iniziale.


Evita di calare gli obiettivi dall’alto, il team deve accettare di partecipare alla sfida, deve prendersi la responsabilità, deve diventare un patto da ambo le parti, facendo capire a ciascuno che con il raggiungimento del suo personale obiettivo contribuisce ad un progetto molto più ampio del sistema azienda, più grande di una sfida singola fra l’obiettivo e la persona. Per questo ti consiglio, quando passi gli obiettivi al team, di chiedere loro quali sono le sfide che vedono davanti, quali sono gli ostacoli che potrebbero trovare nel loro cammino. Questo permette di sviluppare senso di responsabilità e di engagement da parte delle persone.


L’ultimo errore dal quale voglio metterti in guardia è nella valutazione del raggiungimento o meno degli obiettivi: nel fare impresa non esiste solo centrare l’obiettivo o mancare l’obiettivo. Questa è una visione molto banale ed eccessivamente semplicistica.
Durante l’anno ma anche alla fine poni attenzione alla progressione rispetto al punto di partenza, concentrati sul miglioramento che è stato fatto anche se non ha portato all’obiettivo stabilito. E concludo con un consiglio: fermati e cerca di capire cosa ha funzionato o meno nel fissare gli obiettivi dell’anno scorso per sapere come fissarti i prossimi, così da poter migliorare la tua capacità di pianificare l’allenamento tuo e del tuo team.
Quello degli obiettivi è un argomento molto complesso ma assolutamente strategico per la tua azienda. Qui ti ho dato solo alcuni assaggi per approfondire bene ascolta la puntata del podcast “OBIETTIVI E SUCCESSO (participio del verbo succedere)”

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